Avrete già sentito parlare, in barca a vela, di “vento apparente”. Ma siete sicuri di sapere esattamente di cosa si tratti? E quale sia la differenza sostanziale tra vento reale e vento apparente?
Vento apparente, come funziona
In questo articolo ve lo spieghiamo nel modo più chiaro possibile: è importante saperlo perché, quando si naviga, quello che agisce sulle nostre vele è proprio il vento apparente.
Vento reale e vento apparente
Il vento apparente è la somma vettoriale di due differenti venti: il vento reale (indicato sugli strumenti di bordo come“true wind”) è quello che sentiremmo, in una determinata intensità e direzione, se fossimo fermi.
Ma la spinta del vento sulle vele fa sì che la barca si muova in una direzione: spostandosi, l’imbarcazione crea un vento di intensità pari alla sua velocità, di direzione opposta. Questo si chiama vento di avanzamento. Ne avrete sperimentato tutti gli effetti:quando correte, vi sembra di avere il vento in faccia anche in situazioni di“bonaccia” totale!
Bene, il vento apparente è la somma vettoriale di queste due forze: Vento apparente = vento reale + vento di avanzamento.
Guardate lo schema qui sotto:
A barca ferma, vento apparente e reale coincidono, ma appena la barca si muove le cose cambiano. Vediamo come, a seconda delle andature. Diamo qui per scontato che l’intensità del vento sia media, in modo tale da non dover “scaricare” pressione lascando vele e carrello.
Vento apparente di bolina stretta
Quando si naviga di bolina stretta (30° rispetto alla direzione reale del vento) il vento apparente soffia più forte e più ruotato verso prua rispetto alla sua direzione reale. Per questo le vele dovranno essere cazzate al meglio, con il carrello ben spostato sopra vento.
Vento apparente di bolina larga
Se si naviga di bolina larga (45° rispetto alla direzione reale del vento), il vento apparente sarà più forte della sua reale intensità e ruotato verso prua, ma in modo minore rispetto alla bolina stretta. Le vele dovranno essere cazzate al punto giusto, non troppo strette.
Vento apparente al traverso
Quando si naviga al traverso (90° rispetto alla direzione del vento reale) Il vento apparente in questo caso sarà ancora più forte del reale in intensità e ruotato verso prua. Le vele andranno lasciate fino a che non “trillano” per poi recuperare le scotte di qualche centimetro. Il carrello potrà essere lasciato al centro o di poco sottovento: questa andatura, normalmente, è la più veloce.
Vento apparente al lasco e al gran lasco
Quando si naviga con vento che proviene da oltre 90° rispetto alla barca, si parla di lasco (convenzionalmente fino a 120°) e poi di gran lasco (fino a 160/170°). Il vento apparente sarà di minore intensità rispetto al reale (perché stiamo avanzando nella direzione del vento) e sarà ruotato più verso prua rispetto alla sua direzione reale. Le vele saranno lasche al punto giusto, il carrello sottovento. In queste condizioni, è ideale utilizzare un gennaker o un asimmetrico su una barca da crociera.
Vento apparente di poppa
Se stiamo navigando in poppa a filo (180° rispetto alla direzione reale del vento) più veloci andiamo e meno il vento reale premerà sulle vele perché il vento di avanzamento va sottratto a quello reale. La vela va lasciata il più possibile, con vento leggero e medio è difficile tenere la vela aperta al massimo. Come direbbero gli inglesi, “very challenging”! Per questo tipo di andatura, c’è una vela “démode”… Lo spinnaker, di cui vi parleremo prossimamente!