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20 giugno 2022

Code Zero, come sfruttare al meglio la vela del momento

Il Code Zero è ormai un must a bordo delle barche da crociera, per la sua versatilità e semplicità d’uso. Ecco come utilizzarlo e i trucchi per farlo rendere al massimo

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Code Zero o di “vele tipo Code Zero”. Questa particolare vela di taglio asimmetrico è di gran moda e, inizialmente nata per il mondo delle regate - si vide per la prima volta alla Whitbread Round the World Race (giro del mondo a vela a tappe in equipaggio, oggi “The Ocean Race”) nel 1997 - è sbarcata con largo successo anche sulle barche da crociera.

 

Oceanis Yacht 54

Il Code Zero ai raggi X

 

Il motivo è semplice: il Code Zero è comodissimo, duttile e racchiude in una vela i vantaggi di gennaker e genoa. Dal primo eredita la leggerezza in termini di materiali (nylon per le barche più piccole, laminati per quelle più grandi) e la superficie per poter sfruttare ogni refolo di vento, dal secondo la “poca pancia” e il fatto di poter essere utilizzato ad angoli più stretti rispetto al gennaker.

 

Che cosa è il Code Zero

 

La particolarità dei Code Zero è di essere vele rollabili, dotate, nella grande maggioranza dei casi, di un frullone nella parte inferiore e di una girella nella parte alta. Possono avere un cavo antitorsione (inserito all’interno dell’inferitura) che facilita l’avvolgimento della vela e la resa della stessa: oppure non averlo, come nei modelli di ultima generazione, dove una struttura rinforzata all’interno della vela ne supplisce la funzione e quindi la tensione della drizza e i carichi sulle strutture sono inferiori.

Il punto di mura del Code Zero è posizionato più a prua dello strallo: andrà murato, se la vostra barca ne è dotata, su bompresso o delfiniera. L’altra peculiarità è rappresentata dal punto di scotta posizionato molto in alto rispetto al piano di coperta: questo fa sì che non dovrete far passare la scotta del Code Zero per il carrello del genoa, ma questa sarà rinviata direttamente a poppa, sulle pastecche di norma utilizzate per i circuiti di spi e gennaker.

 

Oceanis 40.1

Quando usare il Code Zero

 

Parlavamo della duttilità del Code Zero. Potete usarlo sia nelle andature portanti che di bolina larga (45-55°) e con intensità di vento differenti. Di bolina lo si può usare con venti leggeri, fino a 8-10 nodi, ma via via che si poggia e ci si sposta verso le andature portanti (mai sopra i 140°), è possibile portarlo con venti anche a 15-16 nodi.

Prima di spiegarvi come usare al meglio il Code Zero, due doverose raccomandazioni: sia quando lo schiudete che quando lo avvolgete, fate in modo di essere ben poggiati: il Code Zero viene coperto dalla randa e la manovra diventa molto più facile. Grazie alla protezione UV poi, potete lasciare il Code Zero armato e avvolto in coperta anche per un intero weekend. Ma se non lo usate per una settimana, il consiglio è quello di smontarlo e riporlo nella sua sacca.

 

Benteau Oceanis 40.1

Come sfruttare al massimo il Code Zero

 

Quali accorgimenti mettere in atto per far rendere al massimo il vostro Code Zero? In primis, cercate di portarlo il più lascato possibile (proprio come si fa con altre vele di prua come gennaker e spinnaker), facendoli fare “un’orecchia” nella parte alta dell’inferitura. Questo terrà la vela più lontana possibile dall’eventuale copertura della randa.

Pensate semplicemente che 20 cm di scotta troppo cazzata fanno si che 20 cm per la lunghezza di tutta l’inferitura siano coperti dalla randa. Facendo due calcoli a “spanne”, possono essere parecchi i metri quadri sacrificati perché coperti dalla randa.

Essendo il Code Zero dotato di filetti segnavento vicini all’inferitura, vi basterà guardarli e far sì che siano sempre paralleli alla coperta e tra loro, regolando la vela di conseguenza, proprio come faremmo per un genoa.

Tenete poi presente che la tensione della drizza, di norma, dovrà aumentare quanto più deciderete di stringere il vento, e viceversa. Più si va alle portanti, più la catenaria dovrà aumentare, lascando un poco la drizza. Se dovete virare o abbattere, dovrete dar passare tutta la vela a prua dello strallo dato che il punto di mura è avanzato. Ma non sarà difficile. Vi basterà avvolgere la vela prima della manovra e poi schiuderla sulle nuove mura.

 

Fatevi spiegare dal velaio il range di utilizzo del Code Zero, mai usarlo fuori da questa forbice. Sotto i 50° non renderà, idem a 150°.

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